COVID-19 Certificato di vaccinazione green pass

covid-19 - certificato di vaccinazione " green pass"

green pass: utilizzo, dove, come? sempre incertezze!

15 luglio 2021

In Italia, ma anche nel resto dell’Europa si discute sul sistema di emissione e certificazione per le vaccinazioni anti covid-19, il cosiddetto “green pass”. L’ Italia già da qualche tempo ha provveduto a rilasciare il certificato di vaccinazione che ha validità già dopo la prima vaccinazione o l’effettuazione di un tampone o ancora con certificazione di guarigione dalla malattia.

Per il resto d’Europa la certificazione è valida solamente dopo 15 giorni dalla seconda inoculazione. E dove sarà imposto l’uso del “green pass”? Solo per matrimoni e grandi (affollatissimi) eventi (come per ora è in Italia)? Oppure servirà per prendere l’aereo, andare al ristorante, allo stadio, al cinema? 

In Francia è stata adottata questa seconda ipotesi. 

Non comprendiamo questi dubbi, queste “eterne” titubanze. Il problema sono le reticenze, i dubbi a farsi vaccinare. Una buona percentuale della popolazione sta attendendo, sta temporeggiando. Non parliamo dei “no vax”, ma di quelli che aspettano. Chissà cosa?

Andando così le cose, la famosa “immunità di gregge” non arriverà in tempo.

Non si vuole rendere obbligatoria la vaccinazione, ma si vuole che si faccia. Bisogna farla! Diciamo noi.

Lo strumento valido per incentivare chi è in attesa è proprio il “green pass”, con certificazione di doppia vaccinazione, eccetera. Con l’obbligo di averlo in tutte quelle situazioni “a rischio contagio”: Ristoranti, cinema, teatri, concerti, discoteche, assemblee, convegni, raduni, cerimonie, aerei, navi e trasporti pubblici in genere. Ovviamente obbligo di vaccinazione per tutti gli operatori sanitari e scolastici, nonché tutti quei lavoratori che hanno contatto diretto con il pubblico.

La Francia sta adottando questo metodo e in qualche giorno l’afflusso alle vaccinazioni è schizzato in alto. 

Ma guarda un po’! Ma ci vuole tanto a capire ed attuare una soluzione così? Perché dopo tutte le restrizioni, gli appelli alla prudenza e all’ osservanza delle regole, si opta per soluzioni a metà? Certificato valido con mezza vaccinazione, limitazione su alcune cose sì e altre no.
Chissà che la ragione e il bene comune prevalgano sulle “mediazioni” politiche, che porterebbero a vanificare i benefici reali.

Poi c’è il problema della verifica. Che va effettuata solo da chi viene autorizzato mediante una apposita registrazione,  attraverso una app certificata e controllata dallo stato e che permetterà di verificare con rapidità e facilità, la validità della certificazione evitando falsi e aggiramenti.

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